Offload n.3: a Soliera coi Leprotti continua la tradizione rugbistica dei La Rocca

SOLIERA. Terzo appuntamento con la rubrica dei Leprotti “Offload”, che vede ospite una coppia di protagonisti del rugby biancazzurro che, in una classica intervista doppia, risponderanno ad alcune domande raccontandoci pensieri, ricordi, aneddoti l’uno dell’altro.

Per il terzo appuntamento della nostra rubrica le ospiti sono il coach degli UNDER 12 Vincenzo La Rocca e il team manager degli UNDER 10 Giovanni La Rocca.

Dalla Sicilia all’Emilia, un viaggio nel segno del rugby

Da Catania a Soliera, chissà chi di voi due avrebbe mai detto da piccoli che sareste stati fianco a fianco in un campo di rugby anche se in ruoli differenti. Dai fratelli La Rocca ora abbiamo i gemelli La Rocca, i figli di Giovanni che militano nell’UNDER 10, una continuazione della tradizione rugbistica da padre (e zio) in figlio. Pensa ora a tuo fratello, se ti chiedessi il pregio che più lo contraddistingue che cosa mi risponderesti?

Vincenzo: Certo nessuno di noi due poteva da piccoli immaginare che potessimo arrivare così al nord!! Se mi chiedi Il pregio che più lo contraddistingue credo sia senza dubbio la sua pazienza, adesso vi spiego meglio.. Avere a che fare con quei due diavoli di Tommy e Frenk (Tommaso e Francesco La Rocca, leprotti UNDER 10).. senza la sua pazienza vi posso assicurare che sarebbe complicato!! Ci vorrebbe per Giovanni una vacanza relax una volta al mese altrimenti..

Giovanni: Se penso a una parola che potrebbe definire mio fratello è SACRIFICIO. Da giovane ha lasciato la nostra città (Catania) per inseguire la sua passione: il rugby. Lo ha sempre praticato ad altissimi livelli per poi diventare allenatore. Sempre costante e puntuale e soprattutto amato dai suoi ragazzi. Ovviamente i gemelli Tommaso e Francesco che giocano a rugby sono per lui una bella soddisfazione e loro lo adorano. Lo ammiro per questa sua costanza e dedizione che ha nei confronti di questo sport, è un esempio!

Insieme nel rugby, ancora una volta legati dalla palla ovale

Lo sport della palla ovale vi unisce tutte le domeniche dei Leprotti, nel nostro tour dei migliori campi da rugby dell’Emilia-Romagna. Vincenzo è già nel nostro staff da anni e l’anno scorso Giovanni si è unito alla nostra grande famiglia insieme ai suoi piccoli leprotti, i gemelli La Rocca dell’UNDER 10. Quando si è concretizzata la possibilità di tornare a vivere il rugby insieme a tuo fratello nello stesso club quale è stata la tua reazione? Com’è vivere il rugby fianco a fianco con tuo fratello?

Vincenzo: Certo, ritornare a rivivere il rugby insieme a Giovanni è un pò come essere ritornati giovani, quando ci allenavamo in quel di Catania. Devo dire che ho reagito con stupore perché lui era un po’ che non viveva questa realtà e questo mondo. Mi fa felice sapere che lo spirito da rugbista è ancora in lui. Io e mio fratello abbiamo sempre vissuto il rugby come stile di vita e abbiamo sempre interpretato tutti i principi del rugby anche nella vita, il rispetto delle regole fuori e dentro il campo. Il gruppo è stato fondamentale per la nostra crescita e per le relazioni interpersonali, così solo si può diventare rugbisti.

Giovanni: Sicuramente proveniamo dalla stessa “scuola” e per questo abbiamo gli stessi metodi e lo stesso modo di ragionare nel preparare i bambini sia per gli allenamenti che per le partite!! Questa “scuola” ci ha preparato a fare un buon lavoro e a fare del nostro meglio affinché i bambini possano dare il massimo in campo. Per noi è stato sempre lo sport del cuore e siamo felici di poterlo insegnare a questi piccoli leprotti.

Fratelli legati anche dall’azzurro, a difendere i colori della nazionale italiana

Il rugby vi ha unito oltre al legame di sangue fin da piccoli. Ora a Soliera la storia continua, perchè il rugby è qualcosa che ti entra dentro e non ti abbandona più. Continuerai a viverlo, anche se in altre forme, per tutta la vita. Se ti chiedessi un aneddoto particolare relativo al rugby e a tuo fratello, che cosa mi racconteresti?

Vincenzo: Il rugby cambia le persone, le rende migliori perché è uno di quelle forme d’arte che disegnano fino in fondo il carattere di una persona; le rende docili ma allo stesso tempo tenaci, coraggiosi e altruisti, ti cambia l’anima non ti molla più per tutta la vita. Un giocatore di rugby non finirà mai di esserlo, il rugbista lo riconosci sempre dalle cicatrici dalle orecchie e poi dal cuore. Una volta eravamo in ritiro con le rispettive nazionali (io under 17 e lui under 15) ma eravamo tutti e due a Tirrenia nel centro di preparazione olimpica. Durante un’amichevole fra le due nazionali, lui mi fece un cambio di direzione che mi lasciò sul posto e mi disse a mò di sfida: “Anche quelli più piccoli riescono a far meta!” E’ un episodio che mi ricordo spesso quando penso a lui!

Giovanni: Ti racconterei che il rugby ci ha imparato i valori umani, abbiamo giocato per tanto tempo assieme con impegno costante. Mi ricordo ancora la sua prima convocazione nelle nazionali giovanili e poi subito dopo anche per me è arrivata la chiamata. Fu un bel momento, due fratelli assieme, questa è una delle cose che difficilmente si dimentica.

Vincenzo La Rocca

coach UNDER 12 Leprotti Rugby Soliera

Giovanni La Rocca

team manager UNDER 10 Leprotti Rugby Soliera
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